Quel che resta
del cinema

La storia del cinema è stata segnata da un progressivo ampliamento dalla dimensione della proiezione, quello che si chiama l’aspect ratio, che dal 4/3 o 1.33: 1 del cinema delle origini è passato a 1.66:1, 1.85:1 e addirittura al 2.35: 1, che è lo standard del cosiddetto cinemascope, che era talmente rettangolare da essere incompatibile con gli schermi televisivi, tanto che poteva essere visto in televisione solo con delle fastidiose bande nere. La televisione, così, per correre appresso alle grandi immagini cinematografiche, si è a sua volta adeguata, fissando il suo nuovo standard a 1.75:1, con i televisori che da quadrati sono diventati rettangolari. Oggi, al contrario, sempre più spesso si vedono al cinema film girati in 4/3, il che, spesso, è solo un vezzo fine a se stesso, una forma di snobismo intellettualistico rispetto a come si è assestato il mercato, con il cinema in sala costretto alla nicchia e il grande pubblico attaccato allo streaming. Tra i film già programmati al Capitol ricordiamo Nostalgia di Mario Martone e Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, ma ce ne sono molti altri, a cominciare da Marcel! di Jasmine Trica, Le vele scarlatte di Pietro Marcello e Monica di Andrea Pallaoro, che, per inciso, sono tutti italiani. Diverso è il caso di film come The Artist di Michel Hazanavicius (2011), Gran Budapest Hotel di Wes Anderson (2014), Mommy di Xavier Dolan (2014), Ida (2013) e Cold War (2018) di Pawel Pawlikowski e Il figlio di Saul di Laslo Nemez (2015), in cui l’utilizzo del 4/3 ha fatto scuola, e lo stesso dicasi per due dei tre film in 4/3 inclusi nella presente rassegna, ossia Eo di Jerzy Skolimowski e Godland di Hlynur Palmason, in cui addirittura i bordi dei fotogrammi sono arrotondati, mentre per il terzo, Ma Nuit di Antoinette Boulat, valgono i rilievi fatti sopra. Non è così, però, che si valorizza il cinema e la sala cinematografica, mortificando la visione dello spettatore sia in sala che in televisione, poiché sia in sala che in televisione la dimensione della proiezione è sacrificata da vistose bande nere, questa volta verticali anziché orizzontali, come accadeva in passato ai film in cinemascope quando passavano in televisione. E’ per questo che il cinema di oggi è residuale, perché abdica alla sua vera forza, che è il coinvolgimento anche emotivo dello spettatore attraverso le immagini.

Mercoledì
18 Gennaio

Migliore regia Festival
di Berlino 2022

INCROCI SENTIMENTALI

Sara (Jiuliette Binoche) e Jean (Vincent Lindon) rientrano a casa dopo una vacanza al mare. Insieme da un decennio, dopo aver entrambi vissuto vite precedenti, sono una coppia solida, la cui intesa è totale e il cui rapporto è molto tenero. Lei è una giornalista radiofonica, lui un ex giocatore di rugby che ha passato del tempo in carcere. Un giorno, per strada, Sara intravede il suo ex, François, che subito dopo propone a Jean l’opportunità di lavorare insieme, e diventa così una presenza pervasiva nella vita della coppia. Una storia saputa e risaputa, quella del triangolo amoroso, con la protagonista intrappolata tra due uomini, il suo compagno di lunga data e il suo migliore amico, suo ex amante.

Mercoledì
25 Gennaio

Palma d’Oro Festival
di Cannes 2022

Miglior film, regia, sceneggiatura
European Film Award 2022


trian

Una coppia di modelli, Carl e Yaya, partecipa a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di super ricchi. La cena di gala si avvicina, ma il comandante, con un debole per gli alcolici, non esce dalla cabina. Alla fine arriva inattesa una tempesta, che conduce al naufragio non solo la nave e i suoi ricchi passeggeri, ma anche i ruoli e le relazioni interpersonali tra gli stessi, arrivando a dissolvere nell’acido della sua decostruzione le dinamiche di coppia e le piccole e grandi ipocrisie del quotidiano. A tratti esilarante, nonché alquanto compiaciuto, il film è una satira a grana grossa sulle ingiustizie sociali dei nostri tempi, sul capitalismo, sul denaro e sulle classi sociali.


Mercoledì
8 Febbraio

IL PIACERE E' TUTTO MIO LOCANDINA

Una commedia senza peli sulla lingua, ma al contempo garbata, sulla sessualità femminile in tarda età e sul body positivity, cui Emma Thompson dedica un chiacchierato nudo integrale frontale. La storia è quella di una donna in pensione. La storia è quella di una donna in pensione che, dopo la morte del marito, che non l’ha mai soddisfatta a letto, decide di rivolgersi ad una agenzia di gigolò. L’uomo che incontra, molto più giovane di lei, promette di darle ciò che non ha mai avuto, ma passare alle vie di fatto si rivela tutt’altro che facile.

Mercoledì
22 Febbraio

Migliore interprete femminile
Festival di Cannes 2022


CORSETTO

Chi ha in mente i tre film in cui Romy Schneider interpretò “Sissi”, l’imperatrice d’Austria, si rassegni. Più che ai film fiabeschi interpretati dalla Schneider, il film della Keutzer rimanda infatti a Maria Antonietta di Sofia Coppola o al recentissimo Spencer di Pablo Larrain, nonché, se si vuole, a Miss. Marx di Susanna Nicchiarelli. Anzi, se il film ha un limite, è proprio quello di venire dopo ai titoli citati, il che ne offusca l’originalità.Il desiderio di fuga, i disturbi alimentari, il marito fedifrago e disattento, nonché i palazzi popolati da fantasmi che si incontrano nel film della Keutzer sono infatti comuni a Spender, mentre l’uso del ralenti e gli abbinamenti musicali, persino il liberatorio ballo finale rimandano inevitabilmente a Miss Marx. C’è poi un gesto molto attuale, nel film, che non si addiceva certo alle nobildonne dell’Ottocento.

Mercoledì
8 Marzo


nessuno

Un film meraviglioso, con atmosfere dolci e malinconiche, ambientato nel ruvido paesaggio di una remota isola dell’arcipelago delle Ebridi, in Scozia. Phil (Bouli Lanners) è un robusto uomo di mezza età, che perde la memoria a causa di un ictus. Quando si risveglia, trova al su capezzale Millie, la figlia del suo datore di lavoro, che si prende cura di lui e poco alla volta gli rivela che prima dell'ictus loro due erano amanti. L’uomo non ricorda, ma asseconda la donna, anche se poi si scoprirà che le cose non stanno come sembra.

Mercoledì
15 Marzo


l12ina

In un paesino di montagna vicino a Grenoble, una giovane donna viene bruciata viva. Da poco arrivato a capo della polizia giudiziaria di Grenoble, un giovane capitano indaga sulla vita privata della ragazza, sulle sue frequentazioni e sulle sue abitudini, per cervare di trovare il colplevole del brutale omicidio. L’uomo, ossessionato dal caso, ce la mette tutta, ma la lista dei sospetti e dei moventi sembra non finire mai e, come avverte una maldestra didascalia iniziale, il 20% degli omicidi denunciati in Francai rimane senza colpevole, una percentuale, questa, che incombe come una mannaia sulle indagini del giovane capitano..Un noir malinconico, che richiama alla mente Zodiac di David Fincher (2007) e Memorie di un assassino di Bong Joon-ho (2003).

Mercoledì
22 Marzo


ma nuit

Marion ha diciott’anni e vive a Parigi. La morte della sorella le ha lasciato un vuoto immenso. Il giorno dell’anniversario del lutto, la ragazza decide di uscire di casa, tentando di integrarsi con i propri coetanei. Giochi, chiacchiere, feste..., ma la ragazza sembra altrove. Caso vuole che la giovane incontri un ragazzo, che la salva da un’aggressione. E’ come se la vita si accorgesse di nuovo di lei. I due giovani passano la notte asieme, giorovagando per la capitale francese e filosofeggiando
sulla vita e sulle proprie paure, e la vita e la spensieratezza è di nuovo dietro l’angolo.

Mercoledì
29 Marzo

Migliore regia
Festival di Cannes 2022


DECISION TO LEAVE

Un detective, mentre indaga su di un misterioso suicidio, che lui ritiene essere un omicidio, si innamora della moglie della vittima, donna manipolatrice e calcolatrice, ma sorprendentemente romantica. Noto per il folgorante Old Boy (2003), il film che lo fece conoscere e che assieme al precedente Mr. Vendetta (2002) e al successivo Lady Vendetta (2005) costituisce una trilogia di culto per i cinefili, Park Chan-wook si era un po’ perso nel manierismo fine a se stesso di film come Mademoiselle (2016). Limiti che scopaiono d’incanto in questo suo ultimo Decision To Leave.

Mercoledì
6 Aprile

MENDES

Una donna (Olivia Colman), uscita spezzata da un esaurimento nervoso, sta riprendendo lentamente a vivere. Lavora in un cinema in crisi, che con il calo degli incassi ha già spento due schermi, non vede mai un film e intrattiene una relazione malsana con il suo titolare, Mr. Ellis (Colin Firth). L’arrivo di un giovane ragazzo nero, però, cambia le carte in tavola. Un film nostalgico, ambientato in un cinema che è un gioiello vintage.