America
pallida america

Due grandi film, con al centro due protagonisti stanchi e ammaccati, emblemi di un’America spenta e ripiegata, incapace di liberarsi dei fantasmi del passato.

Mercoledì
6 Ottobre

la ragazza

Bill Baker (Matt Damon), spento operaio senza un lavoro fisso dell’Oklahoma, arriva a Marsiglia per stare vicino alla figlia, da cinque anni in carcere dopo la condanna per un omicidio che dice di non aver commesso. Nel tentativo di dimostrarne l’innocenza, in difficoltà per le incomprensioni linguistiche e culturali, l’uomo trova sostegno in una ragazza madre, dalla quale si fa aiutare nelle traduzioni e nelle ricerche. Poco alla volta l’uomo – che ha alle spalle lavori saltuari, una moglie morta suicida e una figlia che ancor prima di finire in carcere l’aveva allontanato – ritrova il rapporto con la figlia, alla quale fa spesso visita in carcere, e intesse una relazione con la donna che l’aiuta e con la di lei figlia, nella quale vede l’occasione per riparare alle sue mancanze di padre. La ragazza di Stillwater sta tutto qui, nel racconto del tentativo di uomo fallito di trovare un posto nella propria stessa vita, nella nuova famiglia che crea e nel rapporto rinnovato con la figlia smarrita e poi ritrovata.

Mercoledì
8 Dicembre

IL COLLEZIONISTA DI CARTE

William Tell (Oscar Isaacs) ha trascorso un decennio in prigione, dove ha imparato a contare le carte, ovvero a tenere a mente ogni carta giocata durante una partita. Così, una volta uscito mette a frutto la sua abilità girando per i casinò d’America, dove mantiene obiettivi modesti: punta poco, vince e perde poco, e si allontana quando il gioco si fa duro. Paranoico, – la sua calma apparente nasconde un fuoco interiore difficile da governare, e la sua colpa è di quelle che non si cancellano, né per un uomo, né per una nazione –.vive in una sorta di stand-by emotivo in stanze d’albergo rese sterili e ovattate, fintantoché un giovane in cerca di vendetta e una donna non lo spingono a una lenta quanto vana risalita. Murato nel senso di colpa e tormentato da un desiderio quasi calvinista di redenzione, l’uomo è ancor più che Bill Baker lo specchio di un’America spenta, pallida e ripiegata che non sa più guardare avanti per i troppi fantasmi che la tormentano.